Il Palio di Siena
Il Palio di Siena è una competizione fra le contrade di Siena nella forma di una giostra equestre di origine medievale che si svolge due volte l'anno: il 2 luglio si corre il Palio di Provenzano e il 16 agosto il Palio dell'Assunta.
In occasione di avvenimenti eccezionali o di ricorrenze cittadine o nazionali ritenute rilevanti e pertinenti (ad esempio il centenario dell'Unità d'Italia) la comunità senese può decidere di effettuare un Palio straordinario, tra maggio e settembre. I tre giri di corsa (durata circa 75 secondi) in realtà nascondono mesi di preparativi, attese, rancori, sfottò, desideri di rivalsa per le edizioni passate, accordi sottobanco, compravendita di fantini e.. tutto quanto fa Palio.
Alcune curiosità sulle contrade di Siena
La contrada della Chiocciola viene anche detta affogasanti a causa di un episodio accaduto alla fine del XIX secolo, quando il fantino Mugnaino, nel palio del 2 luglio 1896, si fece sorpassare nel finale provocando le ire di un altro contradaiolo, tale Francesco Cecco Dominici, che entro nella stalla, strappò un'immagine di S. Antonio e la scaraventò con rabbia nel pozzo. Negli anni successivi la Chiocciola continuò a perdere, spesso perdendo nel finale, e molti diedero così la colpa di queste sconfitte al S.Antonio annegato. Nel 1910, dopo tanti palii persi sfortunatamente, le donne della contrada organizzarono una sottoscrizione per prosciugare il pozzo e recuperare l'effige del santo. L'immagine fu recuperata e restaurata, e l'anno successivo la Chiocciola ebbe la fortuna di pescare il miglior cavallo e finalmente vinse il palio.
La contrada della Civetta è stata la prima a fare cappotto, ossia vincere sia il palio di luglio, sia il palio di agosto. L'impresa è datata 1761, quando la Civetta tornava a correre dopo ben 12 anni di squalifica per essersi rifiutata di correre il palio del 1549. Bechino era il nome del fantino vincitore.
Nel 1908 la contrada dell'Onda era la grande favorita, e anche la posizione alla partenza era ottima, ma il fantino Zaraballe fece letteralmente una brutta corsa, piazzandosi male e suscitando le ire dei contradaioli dell'Onda. Il fantino riuscì a scappare, ma gli ondaioli inferociti mossero l'assedio alla casa del fantino e alcuni sassi lanciati contro le finestre della casa colpirolo la moglie del fantino, che reagì imbracciando il fucile e sparando qualche colpo. Un maresciallo riuscì a portare in caserma il fantino che rimediò solo qualche pugno.
Il palio del 1945 fu denominato Palio della pace per la guerra appena conclusa, ma fu una delle edizioni più violente, con il drappo fatto a pezzi da contradaioli inferociti della contrada del Bruco.
Nel 1966 la contrada del Montone subì la squalifica di un Palio perchè i suoi contradaioli furono ritenuti responsabili dell'invasione di pista che causò la mancata effettuazione della Prova Generale. Il mossiere di quel palio peccò di inesperienza e non riusci a tenere a bada l'irruenza dei cavalli, provocando la caduta del cavallo del Montone che poi dovette correre senza fantino. Terminata la corsa le varie contrade corsero conto il mossiere per protestare, e questi si diede subito alla fuga. Ma i contradaioli del Montone più esagitati furono bloccati nella loro caccia all'uomo e arrestati. Al momento della prova generale molte contrade protestarono insieme al Montone per l'ingerenza della magistratura nelle questioni di palio: la Prova non ebbe luogo, e un corteo di persone si presentò davanti alla Questura per chiedere la liberazione dei due contradaioli, riuscendo nell'intento.
Scorrettezze e squalifiche dei fantini e delle contrade
Ad inizio secolo un contradaiolo della tartuca lanciò un cane sulla pista nel tentativo di ostacolare il cavallo della Chiocciola.
Nel 1752 delle persone in pista ostacolarono il cavallo dell'Aquila che era in testa prendendolo addirittura per le briglia e fermandolo, e la vittoria andò momentaneamente alla Torre. Solo dopo due anni di azioni giudiziarie il drappo fu consegnato alla contrada dell'Aquila. Il responsabile, tale Giuseppe Vichi detto Gigiaccio fu condannato al pagamento di una multa di 40 talleri, delle mance per il fantino, e alla realizzazione di un drappo simile a quello fatto per la Torre.
Nel palio del 1861 il fantino della Torre si slanciò verso il cavallo della Chiocciola e afferrò per la vita il fantino e prese le briglie del cavallo, e si fermarono entrambi. L'Istrice tentò di approfittarne ma il cavallo fu afferrato dal fantino della Torre, ma riuscì a liberarsi (a forza di frustate) e andò a vincere
Fonte: www.ilpaliodisiena.com
INDIETRO<<